Nel settore dell’agroindustria la bilateralità ha avuto esperienze sostanzialmente diverse.
In agricoltura la bilateralità ha radici antiche con la nascita dell’Enpaia, nel 1936, che a tutt’oggi, trasformata in Fondazione di diritto privato (1994), mantiene nella sua governance le rappresentanze delle parti sociali. Così come, sempre a livello nazionale, nel 1987 nasce il Fislaf con finalità di erogazione di prestazioni integrative in materia sanitaria. A livello territoriale le esperienze, già dagli anni ‘50/’60, sono molteplici e diffuse su tutto il territorio nazionale con le Casse extra legem che svolgono compiti di mutualità e integrazione al reddito ad esse assegnati dalla contrattazione provinciale.
Oggi il percorso non può dirsi ancora concluso: la contrattazione provinciale agricola in atto sta trasformando le Casse extra legem in Enti Bilaterali Territoriali (EBAT) e la presentazione della piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria 2013-16 conferma l’attuale impianto della bilateralità con alcune proposte di miglioramento. Tuttavia notevoli passi avanti sono stati compiuti e si intravede un progetto organico che prende forma coerente estendendosi, pur nel rispetto delle diversità e delle specificità, ai settori della pesca, della forestazione, della panificazione, dell’allevamento e dei Consorzi di Bonifica.
Nel settore industriale, invece, la bilateralità comincia a fare il suo ingresso, attraverso i contratti nazionali degli anni 2000, con la creazione dei primi osservatori per il monitoraggio di alcuni fenomeni ritenuti di utilità comune per le parti (es: andamenti economici e occupazionali di settore; pari opportunità; etc).
In sintesi, anche sulla scorta delle esperienze via via consolidate nella previdenza integrativa e nella formazione continua, è con la tornata contrattuale 2009/2011 che le organizzazioni datoriali e sindacali dei due settori decidono di avviare, nell’agricoltura, un processo di ammodernamento, riorganizzazione e diffusione delle attività bilaterali e, nell’industria, di promuovere la creazione del Fondo di integrazione Sanitaria, della Cassa per il Rischio Vita e programmare la nascita dell’Ente Bilaterale di settore.
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