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Domenica 1° ottobre per la prima volta dalla loro inaugurazione, avvenuta nel 1912, le Officine Grandi Riparazioni apriranno le porte per uno spettacolo teatrale: “Work Express – Cent’anni di lavoro tra conquiste e treni persi”

Domenica 1° ottobre si chiude il 120° della Camera del Lavoro di Rimini - Per la prima volta dalla loro inaugurazione, avvenuta nel 1912, le Officine Grandi Riparazioni apriranno le porte per uno spettacolo teatrale: “Work Express - Cent’anni di lavoro tra conquiste e treni persi”. Sarà inoltre presentato il libro “120 anni della Camera del Lavoro di Rimini 1903-2023”. La giornata si chiuderà al Centro Sociale Autogestito Grotta Rossa con il concerto della band Khorakhané.

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I 120 anni della Camera del Lavoro di Rimini

La foto riprodotta fa parte dell'Archivio storico della CGIL di Rimini: [1962] Sciopero generale, in primo piano da destra: Vito Nicoletti, Alfredo Arcangeli.

I 120 anni della Camera del Lavoro di Rimini: con questa carrellata di immagini che ripercorrono la nostra lunga storia, ci avviamo al 1° ottobre 2023 quando alle Officine Grandi Riparazioni di Rimini celebreremo la data esatta nella quale la Camera del Lavoro di Rimini fu istituita. Era infatti il 1° ottobre 1903 quando un gruppo di ferrovieri aderenti al "Riscatto ferroviario" decise di costituire a Rimini una Camera del Lavoro.

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Scuola e contrasto al disagio giovanile: dietro al Decreto “Caivano” il fallimento dell’intera società nei confronti delle nuove generazioni

L'inasprimento delle pene imposto nel Decreto dello scorso 7 settembre non serve – Il Governo nell’annunciare le misure poste a contrasto del disagio e della criminalità giovanile, sottolinea l’esigenza d’introdurre meccanismi dissuasivi dal delinquere. La Garante per l’infanzia e l’adolescenza Carla Garlatti lo scorso 6 settembre ha autorevolmente e tempestivamente affermato che: “da un lato, infatti, si deve prevenire la commissione dei reati, dall’altro vanno valorizzati, quali finalità principali del sistema, il recupero del minorenne e l’attenzione alla vittima.”. La Garante inoltre, nella sua nota pubblicata sul sito dell’Autorità, ha ricordato come non si possa non tenere in considerazione che esiste una specificità degli interventi quando sono destinati a persone che sono in crescita e la cui personalità è ancora in formazione. E’ proprio a partire da queste considerazioni che si può ritenere non solo inutile, ma dannoso, inasprire le pene verso minorenni che a questo punto – come noto – non troveranno alcun percorso di reinserimento sociale negli istituti di pena, ma piuttosto il rischio è di cristallizzare le stesse caratteristiche che li hanno portati a delinquere.

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