Comunicato stampa. Il Presidente della Provincia non ha ancora convocato il tavolo da noi richiesto per affrontare, attraverso un’unica cabina di regia, gli effetti che l’epidemia da coronavirus sta determinando sull’economia del territorio e sui servizi pubblici e privati, azione necessaria di coordinamento al fine di procedere in un’ottica di sistema.
Il primo punto fermo che vogliamo ribadire è che i posti di lavoro devono essere tutti salvaguardati e per questo è indispensabile che si faccia ricorso agli ammortizzatori che, come Organizzazioni sindacali, abbiamo voluto e che la Regione Emilia Romagna ha accolto.
Sono strumenti che, per quanto irrinunciabili, vanno perfezionati perché ancora insufficienti sia per il tempo di copertura che per le risorse messe in campo. Restano esclusi e pertanto senza garanzia di reddito diverse categorie di lavoratori come i collaboratori, i lavoratori a partita Iva, i collaboratori sportivi e le colf badanti.
Da più parti e dove ciò sarebbe possibile, viene invocato lo smart working o il telelavoro, ma poi scopriamo tutta l’arretratezza di aziende che non sono attrezzate per cogliere questa opportunità. Va meglio nella Pubblica Amministrazione.
Le scuole sono chiuse e la cura dei figli è diventata un problema serio in mancanza di adeguati congedi familiari per i quali ribadiamo la necessità che il Governo prenda le dovute decisioni.
Dobbiamo far fronte, sindacalmente, in questi giorni, a situazioni di estrema criticità, ovvero aziende che, invece di attivare le procedure per il ricorso agli ammortizzatori sociali, chiedono ai lavoratori di consumare esclusivamente le proprie ferie e/o di ridurre l’orario di lavoro. Invitiamo i lavoratori a non sottoscrivere nessun accordo di questo genere e anzi di continuare a segnalarci tali comportamenti da parte delle imprese.
Diciamo no ai licenziamenti che, laddove sono stati messi in atto, abbiamo già impugnato.
Ma al di là della gestione legata alla contingenza, il motivo per cui abbiamo chiesto una cabina di regia territoriale sta soprattutto negli scenari futuri che già l’epidemia ha aperto.
Il nostro territorio a vocazione turistica infatti sta già risentendo fortemente del blocco degli spostamenti e ciò è immaginabile che avrà ripercussioni gravissime sul settore. Per i lavoratori stagionali occorrerà definire specifiche risposte a partire dalla revisione della Naspi che già rivendichiamo da tempo.
L’intero sistema produttivo subirà scossoni e non sono pensabili soluzioni magiche, ma neppure strumentali e di parte.
Come organizzazioni sindacali, pur in ottemperanza alle direttive regionali e nazionali, stiamo continuando nella nostra attività di tutela sia individuale che collettiva dei lavoratori, riteniamo però urgente che, così come richiesto da CGIL CISL UIL nazionali al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nonché all’Inps e all’Inail, vengano sospesi i termini di prescrizione e decadenza legati alla previdenza e all’assistenza. Ciò anche per evitare lo spostamento delle persone e gli assembramenti presso gli uffici.
Muoversi il meno possibile insieme a tutti gli altri accorgimenti di prevenzione restano al momento le norme di comportamento alle quali anche noi invitiamo tutti i cittadini ad attenersi scrupolosamente.
CGIL Rimini – CISL Romagna – UIL Rimini Isabella Pavolucci – Paola Taddei – Giuseppina Morolli