Comunicato stampa Graziano Urbinati Segr. Generale CGIL Rimini.
“Il 21 aprile 2016 è stato siglato un importante e impegnativo Protocollo d’intesa sulle Relazioni Sindacali da parte delle Orgnaizzazioni Sindacali Confederali e del Sindaco del Comune di Rimini. Purtroppo, alla prova dei fatti, quel Protocollo è rimasto inapplicato, a partire dalla vicenda dell’esternalizzazione delle scuole infanzia pubbliche, della fusione della Fiera di Rimini, del tema della mobilità, di Area vasta e di altre tematiche che riguardano lo sviluppo del territorio. Non è stato colto, fino ad oggi, da parte dell’Amministrazione Comunale, il senso di quel Protocollo ed i rifermenti che esso faceva al Patto per il Lavoro Regionale firmato dallo stesso Sindaco/Presidente. O meglio, oggi possiamo pensare che quel Protocollo sia stato firmato, da parte del Sindaco, in chiave elettorale.
Con la crisi il lavoro è cambiato, Rimini in questi anni si è impoverita. Il lavoro è diventato più povero e sfruttato. Abbiamo assistito al massiccio utilizzo dei voucher e a un maggiore numero di appalti e sub appalti spesso mirati a ridurre stipendi e diritti dei lavoratori, temi questi che vedono la CGIL in prima linea con la proposta di Legge della Carta dei Diritti e con i due Referendum su voucher e appalti.
Anche per queste ragioni occorrerebbe un vero un confronto negoziale, così come fra l’altro è previsto dal Protocollo che era stato sottoscritto dal Sindaco e dai Segretari generali CGIL CISL UIL.
Apprendiamo oggi che la denuncia di condotta antisindacale del Comune fatta dalla UIL si è conclusa con un accordo conciliativo tra le due parti e con l’esplicita proposta del Giudice di creare condizioni per ripristinare un buon clima nei rapporti sindacali. L’Amministrazione Comunale ha pertanto convocato le Organizzazioni Sindacali per un incontro informativo, di monitoraggio e di chiarimento rispetto ai servizi esternalizzati, cosa non nuova in quanto l’impegno era già stato assunto il 2 dicembre 2016 in sede prefettizia con i Sindacati di categoria.
Sui temi che riguardano il lavoro, l’occupazione, il welfare e lo sviluppo riteniamo indispensabile il superamento da parte dell’Amministrazione Comunale di un atteggiamento che potremmo definire “tardo renzista” che ha bloccato la possibilità di un vero confronto con le Organizzazioni Sindacali e che è stato ormai superato anche dall’attuale Governo (vedi decreto voucher e appalti).
I tavoli di monitoraggio possono essere utili ma sono poca cosa se decisi nelle aule di Tribunale e se non dopo avere realizzato il necessario confronto negoziale come da tempo la CGIL sta chiedendo.
Confronto negoziale in merito a:
esternalizzazione dei servizi per l’Infanzia della quale non abbiamo condiviso nè merito nè metodo; domande rimaste senza risposta su punti nevralgici da noi sollevati: possibilità di gestione diretta dei servizi alla luce dell’annunciato sblocco delle assunzioni, clausola sociale negli appalti, salvaguardia delle professionalità degli insegnanti presenti oggi nelle scuole esternalizzate e tutela del livello contrattuale, professionale e retributivo acquisito, garanzia del mantenimento dei livelli di qualità del servizio rivolto ai cittadini (che rischia di essere compromesso), regole per la sua attuazione anche alla luce della riorganizzazione in atto anche sui servizi privati;
processi di area vasta e nuova dimensione territoriale ed amministrativa, le aziende romagnole in particolare per quanto riguarda le tematiche della mobilità (Tpl e Aeroporto), il ruolo della nuova Camera di Commercio, Sanità e ricadute sui cittadini e sul lavoro;
sistema fiere (vedi fusione di Rimini e Vicenza e trattativa aperta con Oro Arezzo.)
E’ necessario, su queste come su altre tematiche, discutere di strategie per lo sviluppo del nostro Territorio, per la difesa dei posti di lavoro e per una nuova buona occupazione, così come convenuto nel Patto per il Lavoro Regionale.
Per la CGIL di Rimini i prossimi giorni saranno indacativi sulla volontà dell’Amministrazione di sedersi ad un tavolo, discutere, confrontarsi e negoziare, per evitare derive di gestione personalistiche ed unilaterali.
La partecipazione, la democrazia, la negoziazione, la condivisione, sono un esercizio faticoso, ma necessario se vogliamo dare risposte concrete ai problemi ed ai bisogni dei cittadini e dei lavoratori del nostro territorio, viceversa penso sia necesario percorrere tutte le strade fattibili e necessarie a tutela del lavoro e alla difesa dei più deboli.”