Funzione Pubblica CGIL – UIL PA UIL – USB PI avviano un’informativa capillare all’interno dei luoghi di lavoro del comparto delle funzioni centrali per invitare al voto del referendum nazionale sul contratto collettivo nazionale delle Funzioni Centrali, il contratto che regola diritti e doveri dei dipendenti dello stato.
Un contratto firmato solo da CISL FP e dalle organizzazioni sindacali autonome Confsal Unsa, Flp e Confintesa; un accordo che riteniamo fortemente sbagliato perché non recupera il valore dell’inflazione scaricando sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori la riduzione del potere di acquisto. Se la pre-intesa sottoscritta il 6 novembre scorso da CISL, Confsal, FLP e Confintesa dovesse diventare il CCNL 2022/2024 delle Funzioni Centrali saremmo di fronte a una grave novità assoluta nella storia dei contratti nazionali di lavoro del pubblico impiego: per la prima volta un contratto collettivo nazionale di lavoro non adeguerebbe le retribuzioni di lavoratrici e lavoratori almeno al costo della vita registrato nel periodo di vigenza contrattuale sancendo così un principio finora fondamentale e caratterizzante del contratto di primo livello: le retribuzioni, gli stipendi, non possono perdere il proprio valore ma semmai solo aumentarlo.
Questo contratto non è stato spiegato a chi lavora e neppure sottoposto ad una consultazione, nonostante questa sia stata proposta alle sigle firmatarie.
Con il contratto imposto dal Governo la perdita delle retribuzioni dei 193mila addetti del Comparto delle Funzioni Centrali non sarebbe un’opinione ma una realtà. Infatti, l’Istat certifica che nel triennio 2022/2024 la perdita di valore dei nostri stipendi è stata del 16,5 per cento (l’inflazione misurata secondo l’indicatore ipca). Tradotto in cifre parliamo di svalutazioni per 323,15 euro per un funzionario, 266,09 per un assistente e 252,87 per un operatore. Mentre la pre-intesa permette un aumento degli stipendi solo per 155,10 euro ai funzionari, 127,70 euro agli assistenti e 121,40 euro agli operatori. Ecco il punto: il CCNL 2022/2024 riduce il valore dei nostri stipendi mensili di 168,05 euro per un funzionario, di 138,39 euro per un assistente, di 131,47 euro per un operatore.
Diciamo NO a questo contratto sbagliato, ingiusto ed iniquo che penalizza chi lavora, invitando al voto per un giusto contratto.
Riteniamo necessario dare la parola alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto, per difendere la partecipazione nei luoghi di lavoro come elemento fondamentale di democrazia.
Si vota dal 16 al 21 dicembre 2024, i dipendenti delle funzioni centrali possono farlo sul sito Internet https://www.votofc.org/
Rimini, 18/12/2024
Funzione Pubblica CGIL – UIL PA UIL – USB PI