Inviata una lettera a Prefetto di Rimini, Sindaci di Rimini e Bellaria-Igea Marina, ANCI e Consiglieri regionali locali per scongiurare il ridimensionamento del servizio
CGIL di Rimini, insieme a SLC CGIL Rimini, SPI CGIL Rimini e Federconsumatori Rimini, ha inviato una lettera indirizzata al Prefetto di Rimini, ai Sindaci di Bellaria-Igea Marina e Rimini, ai Consiglieri regionali Nicola Marcello, Alice Parma ed Emma Petitti del collegio di Rimini e all’ANCI Emilia-Romagna, per denunciare l’imminente chiusura e il ridimensionamento di numerosi uffici postali nella provincia di Rimini. Questa misura, che rientra nel piano nazionale di Poste Italiane, sarà attuata a partire dal 20 gennaio 2025 in seguito alla Delibera AGCOM 115/2024-CONS.
Secondo il piano di Poste Italiane, gli uffici postali di Corpolò, Vergiano e San Lorenzo in Correggiano saranno chiusi, mentre quelli di Viserbella e Bellaria potrebbero subire una riduzione permanente dell’orario di apertura. CGIL, insieme alle altre organizzazioni firmatarie, esprime la propria ferma opposizione a queste decisioni, che andrebbero a colpire soprattutto le comunità periferiche e semi-periferiche della provincia, già gravemente afflitte da una progressiva desertificazione dei servizi.
Desertificazione dei servizi e privatizzazione: un attacco al welfare territoriale
Nella lettera, CGIL e Federconsumatori hanno sottolineato come questo processo di chiusura degli uffici postali sia parte di una strategia più ampia che, negli ultimi anni, ha visto il ridimensionamento progressivo dei servizi pubblici in favore di una gestione privatistica volta a privilegiare la redditività economica a discapito del bene collettivo. Tale logica colpisce in particolare le fasce di popolazione più vulnerabili, come gli anziani e le persone con difficoltà di mobilità, per le quali l’accesso ai servizi postali di prossimità è fondamentale.
L’appello
Nella lettera si è rivolto un appello alle altre autorità affinché si mobilitino per scongiurare la chiusura degli uffici postali. La chiusura degli uffici postali rappresenta solo un tassello di un più ampio mosaico che sta progressivamente erodendo i servizi pubblici essenziali nelle aree periferiche, lasciando sempre più cittadini senza un accesso diretto ai servizi di base. L’appello sottolinea come questa situazione porti alla congestione delle città, dove i cittadini saranno costretti a spostarsi per accedere a quei servizi che un tempo erano garantiti localmente.
Il rischio per le comunità locali
L’ufficio di Corpolò, ad esempio, vedrà la propria clientela spostata a Villa Verucchio, mentre gli abitanti di Vergiano dovranno rivolgersi all’ufficio di Rimini 1, già sovraccarico di utenti e caratterizzato da lunghe attese. Analogamente, gli utenti di San Lorenzo in Correggiano, che già usufruiscono di un servizio ridotto a tre giorni alla settimana, dovranno recarsi all’ufficio di Ospedaletto, aggravando ulteriormente i problemi di collegamento. Per quanto riguarda Viserbella e Bellaria, la riduzione degli orari di apertura penalizzerebbe le comunità locali, in particolare durante i periodi di maggiore afflusso turistico. La digitalizzazione dei servizi – sicuramente prospettata a fronte delle riduzione dei servizi fisici – non risolve in alcun modo il problema ma amplia un divario con quella parte di popolazione che sconta una grave difficoltà di utilizzo degli strumenti digitali.
Rimini, 23 dicembre 2024
CGIL Rimini – SLC CGIL Rimini – SPI CGIL Rimini – Federconsumatori Rimini