Calenzano: una strage annunciata, servono misure urgenti

I dati della sicurezza nel settore Trasporti

Secondo l’Osservatorio, curato da Carlo Fontani per CGIL e Patronato INCA Emilia-Romagna, è proprio questa una delle categorie maggiormente coinvolte negli infortuni sul lavoro. Nei primi dieci mesi del 2024, sul totale degli infortuni denunciati in Emilia-Romagna (63.588), il 9,1% riguarda il settore del Trasporto e magazzinaggio; si tratta peraltro di un settore che vede un peggioramento delle proprie condizioni di sicurezza dal momento che il dato aumenta del 3,4% rispetto allo periodo del 2023. Gli infortuni che hanno riguardato il Trasporto e magazzinaggio in regione sono stati ben 4.685, almeno 15 infortuni ogni giorno. In provincia di Rimini, dove il complesso degli infortuni sul lavoro cresce del 4,5% sul 2023, quelli nel settore trasporti rappresentano ben il 5% del totale, con 192 denunce da gennaio ad ottobre 2024.

I nodi da sciogliere

Il settore è caratterizzato da condizioni di insicurezza intrinseche, dato che riguarda anche il lavoro in mobilità lungo le strade, ma è fortemente influenzato da come le norme sulla salute e sicurezza vengono applicate dalle committenze. A titolo di esempi vale la pena evidenziare alcuni casi che la nostra categoria si trova a gestire, come la difficoltà nel convincere le imprese a investire sulla sicurezza dei mezzi; questo tipo di “spesa” viene ancora troppo spesso vissuto come un semplice costo sul quale è possibile fare margini di profitto, oppure si pensa che determinati processi finalizzati al raggiungimento della massima sicurezza siano di ostacolo alla produttività.

La strage di Calenzano

Parrebbe proprio questo il quadro che sta emergendo dalle indagini in corso sulla strage di Calenzano. Quanto accaduto è una tragedia annunciata che non può lasciare indifferenti e che sottolinea l’esigenza che tutte le comunità siano responsabilizzate rispetto alle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Se infatti è vero che le prime vittime degli infortuni sul lavoro sono i lavoratori stessi, va evidenziato che in caso di gravi “incidenti” le conseguenze possono coinvolgere anche le comunità locali.

FILT CGIL chiede l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro nel Codice penale e la creazione di una Procura speciale a livello nazionale dedicata esclusivamente a questa materia, per dare un segnale forte di tutela della vita dei lavoratori. Il Governo non sta agendo con sufficiente determinazione per contrastare questa continua strage di lavoratori.

FILT CGIL Rimini si stringe ai familiari delle vittime ed esprime la sua massima solidarietà all’intera comunità di Calenzano.


FILT CGIL Rimini

Massimo Bellini

VERIFICA ANCHE

Salute e sicurezza sul lavoro: pubblicato l’Osservatorio Permanente CGIL e INCA Emilia-Romagna, con l’analisi dei dati INAIL da gennaio a ottobre 2024

Salute e sicurezza sul lavoro: che fare? Di fronte all’ennesima strage sul lavoro, questa volta a Calenzano, resta ancora gravemente insufficiente l’azione del Governo. CGIL chiede un intervento immediato e coordinato per affrontare queste problematiche, partendo dalla responsabilizzazione dei committenti, che devono essere resi garanti della salute e sicurezza lungo tutta la filiera degli appalti.