Emergenza sociale ed economica: anziani e gioco d’azzardo patologico nella provincia di Rimini

Un problema che affligge fasce sociali della popolazione già colpite dalla crisi dei redditi

CGIL, Sindacato Pensionati SPI CGIL e Federconsumatori Rimini rilanciano l’allarme sul gioco d’azzardo che riguarda in particolare la condizione della popolazione anziana; infatti gli ultra 65enni rappresentano ormai un terzo della popolazione locale e spesso vivono in condizioni di isolamento e solitudine, diventando facili prede di truffe, raggiri e sempre più frequentemente del gioco d’azzardo patologico.

Giocarsi letteralmente la pensione: un problema crescente che va di pari passo con la crisi dei redditi

Secondo i dati dell’Osservatorio Gioco d’Azzardo di Nomisma, in Italia una persona su quattro con più di 65 anni ha giocato almeno una volta nella vita e il 16% gioca con frequenza mensile. L’Istituto Superiore di Sanità sottolinea invece che gli anziani tendono a giocare più frequentemente al Gratta e Vinci, sviluppando dipendenze con le slot machine, le videolottery e le scommesse sportive. Questa dipendenza sta diventando un problema di salute pubblica, sociale ed economica che destare grande preoccupazione.

Nella provincia di Rimini metà dei pensionati percepisce una pensione inferiore a mille euro al mese. Nonostante questo, la “spesa” media annua per il gioco d’azzardo si aggira intorno ai duemila euro per circa cinquemila persone. In particolare nei comuni di Misano Adriatico e San Giovanni in Marignano si registrano spese di gioco complessivo annue preoccupanti, comprese tra i 3.000 e i 4.000 euro; si tratta di una vera e propria crisi acuta da azzardo.

Il “Libro nero dell’azzardo” di CGIL e Federconsumatori

Il “Libro nero dell’azzardo” di CGIL e Federconsumatori, presentato il 29 maggio scorso a Roma, offre un quadro dettagliato della situazione del gioco d’azzardo anche in Emilia-Romagna. Nel 2023 chi risiede in regione ha speso 4,477 miliardi di euro nell’azzardo online, con una perdita complessiva di 231 milioni di euro. Questo dato rappresenta una crescita preoccupante del 25,7% rispetto al 2021 e del 12% rispetto al 2022.

La provincia di Bologna è al 50° posto in Italia per spesa pro capite nel gioco d’azzardo online, con una media di 1.665 euro. Altri comuni della regione, come Zola Predosa e Calderara di Reno, mostrano aumenti significativi, rispettivamente del 5,3% e del 23,7%.

A questi dati sono da sommare anche quelli conseguenti alla disgregazione familiare e sociale delle persone afflitte da ludopatia.

Un fenomeno pertanto da non sottovalutare: questa situazione richiede l’attenzione immediata delle strutture socio-sanitarie, delle istituzioni locali e delle strutture deputate al contrasto del disagio sociale, per implementare percorsi di aiuto e informazione sui pericoli della ludopatia. È fondamentale sensibilizzare la comunità e promuovere iniziative volte alla prevenzione e al contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo.

CGIL Rimini – SPI CGIL di Rimini – Federconsumatori Rimini

Allegato: l’indagine Federconsumatori a questo collegamento https://www.federconsumatori.it/wp-content/uploads/2024/05/ln2_revfinale_24maggio2024.pdf

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