APPELLO – Per un’Europa di Pace, Solidarietà, Cooperazione, Giustizia sociale

La Rete Pace Rimini e le elezioni europee

Nei giorni dal 6 al 9 giugno 2024 i cittadini europei saranno chiamati alle urne per il rinnovo del Consiglio d’Europa. Le elezioni si tengono in un clima di grave crisi politica per i contraccolpi delle due guerre devastanti esplose entro e in prossimità dei confini continentali.

Il 22 febbraio 2022 e il 7 ottobre 2023 sono le date infauste che segnano l’aggravarsi delle tensioni in due aree critiche del mondo, l’Ucraina e Israele/Palestina. L’invasione russa dei territori ucraini e l’azione terroristica di Hamas ai danni di cittadini israeliani, con più di 1.200 vittime, hanno innescato reazioni a catena con un crescendo inquietante e spropositato di aggressività che ha già provocato devastazioni, mutilati e un altissimo numero di morti: almeno mezzo milione presso ucraini e russi; oltre 35.000 mila, in gran parte civili, a Gaza.

Alle perdite irreparabili e alle sofferenze provocate si aggiungono i danni morali e politici inferti all’immagine di un’Europa alla quale solo dodici anni fa, nel dicembre del 2012, è stato assegnato il Nobel per il prezioso contributo offerto alla pace e alla riconciliazione tra i popoli.

La dirigenza europea non ha messo in campo alcuna iniziativa per impedire e fermare tali conflitti ma li prolunga e alimenta con l’invio massiccio di armi, subordinando di fatto i suoi interessi a quelli di Usa/Nato. Sconcerta il parossismo bellicista che anima i vertici politici, tanto che c’è chi progetta di inviare uomini in Ucraina, prefigurando di fatto una terza guerra mondiale, con lo spettro di ritorsioni nucleari.

Si dimentica che la seconda, giudicata la più grande tragedia della storia umana, ha provocato oltre 55 milioni di morti.

Immemori di essere gli eredi dei politici che nel 1945 siglarono la Carta dell’Onu per salvare le future generazioni dal flagello della guerra, gli attuali dirigenti europei procedono a una folle corsa al riarmo. Le spese militari distraggono ingenti risorse ai bilanci degli Stati con danni tangibili a settori quali la Sanità, l’Istruzione e l’Ambiente, quest’ultimo sempre più compromesso da pratiche dissennate, non ultimi i bombardamenti a tappeto.

Dopo il 1945 la guerra in Europa era stata disonorata. Nel nostro Paese con la formula folgorante e categorica del Ripudio, proposito che è risultato efficace almeno fino agli inizi del nostro millennio. Gli strumenti della politica – diplomazia, confronto, negoziato, accordi, interposizione non violenta fra i contendenti – sono stati l’alternativa vincente ai sanguinosi conflitti militari presenti in altre parti del mondo. E questo lo ricorda Papa Francesco chiedendo di porre fine alla tragedia in atto attraverso il negoziato e nel rispetto del diritto internazionale.

Punti fermi di Rete Pace Rimini

Il prezioso patrimonio di civiltà che l’Europa ha maturato va lasciato in eredità alle generazioni future respingendo il mostro apocalittico che torna ad affacciarsi con impudente arroganza sullo scenario mondiale.

La civiltà non si concilia neppure con i muri: nel mondo trent’anni fa erano 15, oggi sono oltre 70. L’Europa, che ne aveva tre, oggi ne conta 16 per oltre mille km, tutti in chiave anti-migranti.

La produzione e il commercio delle armi, sottratti ai controlli parlamentari, sono una mina vagante che vanifica le iniziative politico/diplomatiche.

Per la sicurezza e la difesa europea vanno pensate soluzioni diverse da quelle della risposta militare e/o della costruzione di muri materiali o economici.

Per tutto questo

chiediamo

  • il cessate il fuoco e la risoluzione dei nodi fondamentali nelle aree investite dalla guerra. In Medio Oriente: restituzione degli ostaggi israeliani e riconoscimento della Palestina. In Ucraina: diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza dello Stato e contestualmente tutela delle minoranze presenti nelle aree di confine.
  • che i giovani pratichino l’obiezione di coscienza a fronte della prospettiva di riesumazione del servizio di leva obbligatorio.
  • che vengano rilanciate la cooperazione internazionale e la difesa non violenta valorizzando i corpi di pace – presenti anche in territorio riminese – attivi su vari fronti.
  • che al posto dei muri si facciano accordi internazionali basati sui principi della solidarietà e dell’amicizia.

invitiamo

ogni candidato che si presenta al confronto elettorale – e che ci auguriamo non sia solo un nome di facciata – a esprimersi su quanto fin qui enunciato. In particolare domandiamo una chiara risposta alle seguenti domande:

  1. cosa pensa del fatto che il governo italiano avrebbe inviato in Ucraina missili a lunga gittata – gli Storm Shadow – decisione presa senza passare dal Parlamento?
  2. intende assumere iniziative per il cessate il fuoco e per una soluzione diplomatica dei due conflitti menzionati? Se sì, quali?
  3. cosa pensa di proporre in merito alle crescenti spese militari europee e alla vendita di armi a paesi belligeranti?
  4. ritiene di adottare qualche misura per scongiurare che l’Europa veda germinare nel suo seno anche la terza guerra mondiale, che potrebbe essere l’ultima per il mondo intero?

Rimini, 20/5/2024

La Rete Pace Rimini è composta da:

ACLI Rimini, AGESCI Zona di Rimini, ANPI Provinciale Rimini, ANPI Sezione Rimini, ARCI Romagna Cesena Rimini APS, Associazione Papa Giovanni XXIII, AUSER Rimini, CGIL Rimini, Coordinamento Democrazia Costituzionale Rimini, Emergency Gruppo di Rimini, Federconsumatori Rimini, Il Borgo della Pace, Istituto di Scienze dell’Uomo Rimini, ITACA, Libera Rimini, Liberta’ e Giustizia Rimini, Manifesto Contro l’Odio e l’Ignoranza, Socie e soci Rimini/San Marino Banca Etica

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