In provincia di Rimini si passa dalle 843.642 ore utilizzate di febbraio alle 2.935.639 al 31 marzo 2024
La situazione in Emilia-Romagna al 31 marzo 2024
In sintesi, l’Osservatorio INPS – i cui dati sono stati elaborati da Carlo Fontani per il Dipartimento Politiche Contrattuali CGIL Emilia-Romagna – quantifica il ricorso complessivo nel periodo gennaio-marzo 2024 in Emilia-Romagna a 14.285.630 ore per Cassa Integrazione Guadagni (Cigo – Cigs – Cigd, erano 7.401.864 al 29 febbraio 2024).
Questi i dettagli sulla Cassa Integrazione Guadagni:
- 9.037.061 ore di Cigo
- Erano 5.709.020 ore di Cigo al 29 febbraio 2024
- Erano 5.947.938 al 31 marzo 2023 (+51%)
- 5.248.500 ore di Cigs
- Erano 1.692.844 ore al 29 febbraio 2024
- Erano 2.853.602 ore al 31 marzo 2023 (+83%)
Per quanto riguarda l’artigianato, questi i dati ad aprile 2024:
- 2.524 accordi di sospensione sottoscritti (erano 1.864 accordi al 31 marzo 2024), per un totale cumulato nel quadrimestre di 15.938 dipendenti. La media mensile di dipendenti artigiani sospesi è di 3.984 (a marzo 2024 era di 3.919)
Nel primo quadrimestre 2023 erano stati 1.150 gli accordi sottoscritti per 5.746 dipendenti.
Provincia di Rimini: siamo ad un rallentamento strutturale dell’economia manifatturiera?
Con il +293% di Cassa Integrazione nel primo trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo 2023, la provincia di Rimini segna un nuovo record negativo: è il territorio in regione dove cresce maggiormente l’impiego di ammortizzatori sociali. Nella serie storica si evidenzia (nuovamente) che il 2024 sta caratterizzandosi come un anno di forte rallentamento dell’economia riminese, almeno sotto questi punti di vista.
Anche rispetto all’andamento dell’artigianato i numeri non erano confortanti il mese scorso. Da gennaio a marzo 2024 erano stati collocati mensilmente in sospensione (dati EBER) in media 168 lavoratori, con una tendenza in aumento a marzo, che ha toccato le 248 unità in 37 imprese artigiane.
Comparto manifatturiero: tendenze preoccupanti
Il settore dell’industria si conferma quello che sta trainando a livello regionale l’aumento di Cassa Integrazione, mentre continua a contenersi l’impiego di ammortizzatori sociali nel terziario e nell’edilizia. Questa che appare tendenzialmente come una riduzione strutturale del lavoro nei settori industriali dell’economia provinciale, sorprende che non destino allarme nel mondo delle imprese. Al contrario, come già segnalato da CGIL Rimini, questi numeri comportano forte preoccupazione in un territorio caratterizzato da precarietà, bassi salari e una forte componente economica derivante dal turismo.
Quando vedranno avvio gli ambiti di confronto previsti dal Patto per il Lavoro ed il Clima della Provincia di Rimini, al fine di definire una strategia volta ad arginare eventuali peggioramenti degli questi indicatori economico/sociali?
Quando sentiremo la voce del mondo delle imprese rispetto a questo imponente utilizzo di ammortizzatori sociali? Servono iniziative volte a stimolare gli investimenti nel settore manifatturiero della provincia di Rimini. Sul piano salariale, invece, non è più rinviabile un rinnovo dei Contratti collettivi nazionali del Turismo; elemento cruciale per l’economia riminese in termini macro economici.
Rimini, 8/5/2024
Camera del Lavoro Territoriale – CGIL Rimini