Aumentano a livello regionale le denunce di malattie professionali del 18,6% rispetto al 2022

Salute e sicurezza sul lavoro: i dati INAIL elaborati dall’Osservatorio Permanente sugli Infortuni e sulle Malattie Professionali CGIL Emilia-Romagna confermano l’importanza dell’istituzione a Rimini del Tavolo provinciale sulla salute, sicurezza nei luoghi di lavoro e legalità

Report mensile relativo al periodo gennaio-ottobre 2023: in provincia di Rimini la maggior parte degli infortuni nei settori del terziario, delle costruzioni e della logistica

L’andamento regionale evidenzia 64.546 infortuni denunciati nel periodo, registrando una diminuzione del 6,2% rispetto al 2022 (68.822). In provincia di Rimini si registra una flessione più contenuta, del -2,5%, portando gli infortuni denunciati da 4.413 a 4.303. Nel 2023 la fascia di età maggiormente coinvolta negli infortuni in provincia di Rimini è quella dai 41 ai 65 anni (52%), il 36,7% delle denunce riguarda lavoratrici, mentre il 21,1% lavoratori immigrati (in provincia di Rimini sono 38.678 gli immigrati residenti nel 2022 e rappresentano nel 2022 l’11,3% della popolazione totale, dato tra i più bassi in regione, fonte IRES CGIL). Si evidenziano principalmente 5 settori nei quali si concentrano la maggior parte degli infortuni: attività di alloggio e ristorazione con l’11,8% dei casi, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli con l’8,6%, le costruzioni e la sanità/servizi sociali con con l’8,3% ciascuna ed infine il trasporto e magazzinaggio con il 6%.

Aumentano a livello regionale le denunce di malattie professionali del 18,6% rispetto al 2022 (il dato depurato dalle dinamiche “Covid” è invece attorno al +20%), mentre in provincia di Rimini si osserva una tendenza alla diminuzione, con 354 denunce di malattia che rappresentano un -4,3% sul 2022. Se questo dato in termini assoluti rappresenta un miglioramento, esso va certamente indagato in rapporto alla concreta possibilità che le malattie professionali possano essere sempre denunciate; questo vale in particolar modo in un tessuto economico – quello riminese – caratterizzato da una prevalenza di micro imprese e rapporti di lavoro estremamente precari.

Istituzione del Tavolo provinciale sulla salute, sicurezza nei luoghi di lavoro e legalità: un passo significativo nella promozione di un ambiente di lavoro sicuro e nel contrasto alla criminalità organizzata

La decisione di integrare il Tavolo sulla salute, sicurezza nei luoghi di lavoro e legalità nell’ambito del Patto provinciale per il Lavoro e per il Clima – alla cui definizione CGIL Rimini ha contribuito attivamente – evidenzia un impegno concreto a livello locale per affrontare le sfide legate alla sicurezza sul lavoro ed alla legalità: due aspetti strettamente legati tra di loro. Il coinvolgimento di diversi soggetti istituzionali, oltre ai firmatari del Patto, va nella direzione di stabilire quell’approccio collaborativo e inclusivo da sempre invocato da CGIL Rimini per affrontare la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Si avvia così anche un percorso cruciale per la gestione dei 23 beni immobili confiscati* in provincia di Rimini, orientata ad un utilizzo pubblico e sociale, con attenzione particolare alla prospettiva di genere. L’obiettivo di CGIL Rimini è trasformare questi beni in risorse attive per la comunità, promuovendo inclusione e crescita.

Si tratta ora di rendere pienamente operativo il Tavolo coinvolgendo periodicamente tutti gli attori sociali, monitorando ed interpretando i dati su infortuni e malattie professionali, condividendo informazioni sugli appalti, promuovendo, anche con apposite campagne, la cultura della legalità del lavoro e della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Rimini, 7/12/2023

Camera del Lavoro Territoriale – CGIL Rimini

* i dati aggiornati ad aprile 2023 dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie ed alla criminalità organizzata (ANBSC) evidenziavano un quadro di 55 beni immobili in provincia di Rimini di cui 23 ancora da destinare

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Lavoro: raschiato il fondo del barile, maggioranza e Governo continuano a scavare

In un contesto come quello riminese, dove il 76,7% delle assunzioni avviene attraverso contratti a tempo determinato, il provvedimento varato da maggioranza e Governo è di una pericolosità incredibile. Andando a completare le disposizioni di precedenti provvedimenti (D.l.48/2023 convertito in L.85/2023) il Governo ha di fatto destrutturato le tutele incrementando il lavoro precario: saltano le causali, ovvero il contratto a tempo determinato può essere rinnovato a totale discrezione del datore di lavoro e non esiste più alcun obbligo di stabilizzazione.