Giovedì 14 settembre il personale dell’inclusione scolastica sarà in presidio, insieme alla FP CGIL, davanti alla Prefettura di Rimini dalle ore 10:00 alle ore 11:30. In contemporanea si svolgeranno altri presidi in tutta Italia ed in Emilia-Romagna.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito della mobilitazione nazionale per rivendicare un lavoro stabile, una retribuzione adeguata e la valorizzazione delle professionalità degli educatori e degli operatori che lavorano in questo ambito scolastico di ogni ordine e grado.
Chi sono i lavoratori dell’inclusione scolastica
I lavoratori dell’inclusione scolastica sono occupati all’interno di appalti pubblici gestiti quasi esclusivamente dalle cooperative sociali, la cui condizione lavorativa è precaria anche per coloro che hanno rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Questi lavoratori sono assunti con contratti a tempo parziale ciclico (lavorano 9 mesi all’anno) e non hanno stabilità oraria né retributiva.
La loro presenza nelle scuole è soggetta alle variabili determinate dalla presenza degli alunni con disabilità nel corso dell’anno scolastico, oltre al fatto che durante i periodi di chiusura scolastica il personale resta a casa senza retribuzione. In questo senso FP CGIL ha raggiunto importanti risultati con il cosiddetto “educatore di plesso” per esempio a Rimini e Cattolica, facendo in modo che l’orario dell’educatore non dipenda dalla presenza o meno dell’alunno/studente seguito.
A tali caratteristiche d’instabilità si aggiungono: retribuzione basse e frammentazione dei luoghi dove il personale svolge l’attività lavorativa. È consuetudine infatti che lavoratrici e lavoratori debbano spostarsi su più istituti scolastici per raggiungere il proprio orario lavorativo.
Una professionalità fondamentale eppure marginalizzata
La figura di educatore nell’inclusione scolastica è fondamentale perché egli si occupa sia degli aspetti educativi che assistenziali degli alunni con disabilità. A testimonianza dell’impatto di questi lavoratori all’interno della scuola basti citare il fatto che nella sola provincia di Rimini, in tale ambito, si contano circa seicento educatori e operatori alle dipendenze delle cooperative sociali.
Le lavoratrici ed i lavoratori dell’inclusione scolastica sono dei professionisti che rivendicano il giusto riconoscimento della loro professionalità, acquisita mediante il titolo di laurea di educatore professionale e con l’esperienza maturata nel corso di anni.
Con questa mobilitazione la FP CGIL intende sostenere i disegni di legge presentati nelle commissioni delle Camere per ottenere l’internalizzazione di tutto il personale operante nelle scuole, assicurandone la corretta contrattualizzazione e il giusto inquadramento professionale.
Il raggiungimento di questo obbiettivo permetterebbe la vera integrazione dell’educatore nelle scuole, con il diritto a partecipare ai consigli di classe, per non essere più percepito come un soggetto esterno; questo porterebbe a un ulteriore beneficio per l’inclusione degli studenti con disabilità nell’attività didattica. Per tali ragioni, nel presidio previsto davanti alla Prefettura di Rimini il prossimo 14 settembre, il personale dell’inclusione scolastica e la FP CGIL chiederanno con forza l’approvazione ed il finanziamento adeguato dei provvedimenti legislativi finalizzati all’assunzione all’interno della Pubblica Amministrazione di queste figure professionali.
Rimini, 9/9/2023
FP CGIL RIMINI