La Camera del Lavoro Territoriale CGIL Rimini aderisce al Pride “We are family” del prossimo 6 agosto

Quando in tema di diritti sociali e civili governano politiche oscurantiste, per il mondo del lavoro è il momento di sostenere con ancor più forza il RIMINI SUMMER PRIDE La Camera del Lavoro Territoriale CGIL Rimini aderisce al Pride “We are family” del prossimo 6 agosto

Per la cittadinanza paritaria in Italia

Lo scorso 26 luglio CGIL Rimini, presso la Spiaggia La Community27, ha contribuito ad alimentare il dibattito pubblico sul tema dell’estensione dei diritti. L’incontro, dal titolo “CITTADINANZA PARITARIA – l’inscindibilità tra diritti sociali e civili”, ha visto i contributi del sindacato pensionati SPI CGIL, dell’Ufficio Nuovi Diritti CGIL Nazionale, delle associazioni Arcigay Rimini “Alan Turing”, AGEDO (associazione genitori di persone LGBTQ+) e LGBT AICS. Il dibattito si è focalizzato sulla necessità di rimuovere – come prescritto con chiarezza e lungimiranza nella nostra Costituzione – gli ostacoli che impediscono alle persone il pieno esercizio dei diritti sociali e civili in Italia.

Il cammino dei diritti che rischia di arretrare

Era del 16 marzo 2000 la Risoluzione del Parlamento Europeo che – all’interno di un articolato quadro sul rispetto dei diritti umani nell’Unione – chiedeva di garantire «alle coppie dello stesso sesso parità di diritti rispetto alle coppie ed alle famiglie tradizionali». Si tratta di un principio di civiltà che vede ancora l’Italia ai margini del cammino di allargamento dei diritti civili intrapreso dall’Europa, con in più il rischio di un pericoloso arretramento culturale e normativo.

Servono tutele, non tutori o nuovi reati

E’ recentissima l’approvazione da parte della Camera del cosiddetto “reato universale” di Gestazione per altri (GPA): un provvedimento che, dietro alla pretesa di punire con due anni di carcere e con un milione di euro di multa questo tipo di maternità su tutta la Terra, rivela la natura oscurantista che muove la maggioranza di governo. Si tratta dell’ennesima “normativa bandiera”, questa volta in tema di diritti civili, dopo i provedimenti che in ambito sociale hanno precarizzato il lavoro ed aumentato la povertà senza risolvere le grandi questioni che il Paese è chiamato ad affrontare.

Un atteggiamento, quello del Governo, che rischia di prestare il fianco a pericolose iniziative, come quella denominata impropriamente “stanza per l’ascolto”: lo spazio dell’ospedale Sant’Anna di Torino che con finanziamenti pubblici affida, in gestione ad un’associazione, consulenze “preventive” per donne che hanno già faticosamente ed autonomamente deciso di abortire. E’ l’ennesimo esempio di come, senza eliminare una Legge, se ne possano comunque svuotare contenuti e finalità nelle maniere più odiose. Un’iniziativa, quella torinese, che in questi giorni la CGIL sta contrastando in tutta Italia sotto lo slogan “Sì alle tutele – No ai tutori”.

Per queste ragioni la Camera del Lavoro Territoriale CGIL Rimini aderisce al Rimini Summer Pride “We are family” e domenica 6 agosto sarà a fianco di promotori e manifestanti per chiedere CITTADINANZA PARITARIA e per riaffermare l’iscindibilità tra diritti sociali civili.

Camera del Lavoro Territoriale – CGIL Rimini

Rimini, 4/8/2023

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Lavoro: raschiato il fondo del barile, maggioranza e Governo continuano a scavare

In un contesto come quello riminese, dove il 76,7% delle assunzioni avviene attraverso contratti a tempo determinato, il provvedimento varato da maggioranza e Governo è di una pericolosità incredibile. Andando a completare le disposizioni di precedenti provvedimenti (D.l.48/2023 convertito in L.85/2023) il Governo ha di fatto destrutturato le tutele incrementando il lavoro precario: saltano le causali, ovvero il contratto a tempo determinato può essere rinnovato a totale discrezione del datore di lavoro e non esiste più alcun obbligo di stabilizzazione.