DOBBIAMO DIFENDERE LA SALUTE E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

Il diritto al lavoro e la tutela del lavoro sono i pilastri della nostra Costituzione; eppure, continuano a morire lavoratori e lavoratrici come è accaduto oggi nella provincia riminese

Si assiste ad una strage quotidiana nei cantieri edili, con catene infinite di subappalti, ed è per questo che la modifica del Codice degli Appalti varata dal Governo rischia di peggiorare ulteriormente le condizioni di sicurezza dei lavoratori, perché darà l’opportunità anche nei lavori pubblici di attivare subappalti a cascata.

In attesa dell’esito delle indagini da parte degli Enti preposti ciò che immediatamente emerge è che a precipitare oggi da un’impalcatura è stato un lavoratore di 65 anni che svolgeva dello straordinario nella giornata di sabato. Quest’infortunio mortale così come tutti gli altri accaduti nel settore edile, fotografano una situazione indegna per un Paese civile, che va messo in relazione con un’urgente e seria riforma del sistema pensionistico che da tempo chiediamo, in quanto i lavori non sono tutti uguali e alcuni ad una certa età sono più rischiosi di altri.

Un incidente mortale, non accade per caso, c’è sempre uno o più fattori di sottovalutazione del rischio o di non applicazione delle norme, ma specialmente per le fasce di età più avanzate, potrebbero essere mancati i riflessi, o quel lavoratore non doveva proprio stare su quell’impalcatura, e in ogni caso quando accade un infortunio grave qualcosa è mancato nella catena dell’organizzazione del lavoro.

Per questo affermiamo da tempo come Organizzazioni sindacali che vada introdotta l’aggravante per infortunio mortale sul posto di lavoro che servirebbe a colpire meglio chi sfrutta i lavoratori, con la giusta pena e il sequestro dei beni degli imprenditori colpevoli e ad avvantaggiare anche le tante aziende serie del comparto. Inoltre, è necessario che si attui la patente a punti prevista dal Testo Unico per la sicurezza per premiare le imprese che investono sulla salute e sicurezza e penalizzi chi risparmia sulla pelle dei lavoratori.

Dai dati Inail elaborati sino ad aprile 2023 emerge che Rimini è l’unica Provincia della Regione Emilia-Romagna in cui crescono con gli infortuni denunciati sul lavoro con un incremento del 5% rispetto al 2022, con una crescita degli infortuni soprattutto nel settore delle costruzioni che passa dal 7% sul totale dei casi del 2022 al 9,1% del 2023. Questi dati ci confermano che è urgente che la Provincia di Rimini attivi il Tavolo per la Salute e Sicurezza così come previsto dal Patto Regionale per la Sicurezza e che oggi le confederazioni Cgil Cisl Uil di Rimini sollecitano l’Assessore con delega, di convocare.

Per quanto attiene alle azioni immediate, le categorie sindacali dei lavoratori edili Fillea CGIL – Filca CISL – Feneal UIL chiederanno un incontro urgente all’azienda appaltante CO.CE.R Costruzioni Srl per approfondire le cause dell’incidente ed avviare tutte le azioni di propria competenza.

Le Organizzazioni Sindacali esprimono il loro profondo cordoglio alla famiglia della vittima così come ai colleghi.

Rimini, 10 giugno 2023

FILLEA CGIL RIMINI FILCA CISL ROMAGNA FENEAL UIL RIMINI

RENZO CROCIATI ROBERTO CASANOVA AZIZ IBNOERRIDA

CGIL RIMINI CISL ROMAGNA UIL RIMINI

FRANCESCA LILLA PARCO ELENA FIERO GIUSEPPINA MOROLLI

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In un contesto come quello riminese, dove il 76,7% delle assunzioni avviene attraverso contratti a tempo determinato, il provvedimento varato da maggioranza e Governo è di una pericolosità incredibile. Andando a completare le disposizioni di precedenti provvedimenti (D.l.48/2023 convertito in L.85/2023) il Governo ha di fatto destrutturato le tutele incrementando il lavoro precario: saltano le causali, ovvero il contratto a tempo determinato può essere rinnovato a totale discrezione del datore di lavoro e non esiste più alcun obbligo di stabilizzazione.