Emergenza meteo: grave indifferenza da parte del sistema delle imprese appaltatrici della logistica e della distribuzione “ultimo miglio”

Si continua a lavorare al limite di ogni ragionevolezza mentre l’emergenza meteorologica imporrebbe alle aziende scelte responsabili: gli appelli di FILT CGIL sono rimasti inascoltati

Da ieri migliaia di autisti e driver “ultimo miglio” (consegne dei pacchi a domicilio) in Emilia- Romagna stanno lavorando in condizioni di insicurezza ed a causa del mancato fermo della logistica rischiano di mettere a repentaglio la propria vita e di intralciare le operazioni di soccorso.

La normativa sulla sicurezza (DL 81/08) prevede infatti che il datore di lavoro debba organizzarsi con i servizi pubblici competenti ( a cominciare dalla Prefettura) per assicurare le migliori condizioni di sicurezza possibili o addirittura la sospensione dell’attività ai fini di una migliore gestione dell’emergenza, informando i lavoratori sui rischi a cui possono essere esposti e i comportamenti da adottare. Il lavoratore pertanto deve essere protetto da qualsiasi conseguenza dannosa in caso di pericolo grave o immediato e, nel caso cjhe tali condizioni non sono rispettate, può astenersi dal lavoro.

Filt CGIL Emilia-Romagna ha formalizzato già dal 15 maggio, nelle zone interessate della Romagna, una richiesta al sistema delle imprese chiedendo di sospendere le consegne – vista l’allerta meteo – ma le aziende non hanno inteso dare seguito ad una richiesta del tutto ragionevole: quale priorità di consegna giustifica il fatto di far lavorare sulle strade gli autisti, quando è in corso una catastrofe meteo di proporzioni mai viste negli ultimi 80 anni?

Filt CGIL Emilia-Romagna rivolge nuovamente un appello al sistema delle imprese affinchè siano adottate misure responsabili a tutela della salute e sicurezza dei lavoratori in un settore che, per assetto normativo e contrattuale, impedisce di proclamare uno sciopero a tutela del lavoro senza il rispetto di tempi e modalità che in questo momento non sono percorribili.

In questa emergenza, come già accaduto durante la pandemia Covid-19, pare di assistere al totale disimpegno delle imprese rispetto alla resposabilità sociale che la Costituzione italiana impone.

Il profitto non può valere più della vita umana. La puntualità nelle consegne non può valere più della sicurezza di un lavoratore.

FILT CGIL EMILIA-ROMAGNA

Adriano Montorsi e Massimo Bellini

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