Il 21 Aprile i lavoratori del settore legno-arredo della provincia di Rimini hanno scioperato a difesa del contratto, delle retribuzioni, del lavoro

Da Rimini due pullman alla manifestazione nazionale di Forlì, davanti alla sede di Confindustria

Il settore del legno arredo negli ultimi anni ha registrato fatturati da capogiro e continua ad avere fatturati di tutto rispetto. Dal 2016 il contratto nazionale legno-arredo, firmato anche da Federlegno, stabilisce un recupero dell’inflazione che ha portato aumenti economici migliori rispetto alla media Istat. Nell’ambito della trattativa in corso per il rinnovo del CCNL le aziende di fatto stralciano l’accordo del 2016, con gravi conseguenze per i redditi dei lavoratori del settore e negando la rivalutazione contrattuale per il 2022 pari a 130 € al mese di aumento. Da ultimo le imprese chiedono il blocco di un anno del contratto, peggiorando ulteriormente le condizioni complessive di lavoro del settore.

La situazione in provincia di Rimini e la mobilitazione nazionale

In provincia di Rimini sono circa 1.500 i lavori del settore legno-arredo occupati in circa 30 imprese industriali. Si prevede anche nel nostro territorio una massiccia adesione allo sciopero nazionale di 8 ore proclamato da FILLEA CGIL, FILCA CISL, FENEAL UIL per il 21 aprile, durante la settimana del Salone del mobile di Milano. Lo sciopero si aggiunge al blocco dello straordinario e della flessibilità già proclamati dalla categoria fin dallo scorso 27 febbraio.

Da Rimini due pullman di lavoratori, oltre ai manifestanti che si sposteranno con mezzi propri, raggiungeranno Forlì dove si terrà una delle 7 manifestazioni distribuite lungo l’intero territorio nazionale. I lavoratori protesteranno dalle ore 9:30 davanti alla sede di Confindustria Romagna dove prenderanno la parola i delegati sindacali ed i rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali.

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FILT CGIL chiede l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro nel Codice penale e la creazione di una Procura speciale a livello nazionale dedicata esclusivamente a questa materia, per dare un segnale forte di tutela della vita dei lavoratori. Il Governo non sta agendo con sufficiente determinazione per contrastare questa continua strage di lavoratori.