Longevità in provincia di Rimini e investimenti: le previsioni demografiche ISTAT dettano l’agenda

Il “caso” di Santarcangelo di Romagna segnala l’esigenza di maggiori controlli

La questione demografica è una questione sociale
Le proiezioni demografiche ISTAT 2020-2070 pubblicate a novembre 2021, che fanno parlare di “inverno demografico italiano”, riguardano anche il nostro territorio.
Per la regione Emilia-Romagna il modello previsionale ISTAT ipotizza per la fascia di età da 65 a 79 anni una forte crescita fra il 2030 e il 2040 (da 811.541 a 986.510 unità). L’età media è prevista con un andamento favorevole sia per quanto riguarda quella maschile (da 82,7 anni nel 2030 a 86,7 nel 2070) che quella femminile (da 86,4 anni nel 2030 a 89,3 nel 2070). In provincia di Rimini, già dal 2030, è previsto un aumento del 18,5% della fascia di popolazione con età superiore agli 80 anni e del 17,8% di quella compresa tra i 65 e 79 anni: entrambi questi indici sono i più alti a livello regionale.
Se da un lato questi dati sono da interpretare come assolutamente positivi, nel senso di un aumento dell’aspettativa di vita dei riminesi, essi evidenziano però l’urgenza di agire destinando maggiori risorse per il miglioramento della qualità della vita degli anziani.

Gli investimenti necessari
E’ necessaria maggiore attenzione su tutti gli ambiti legati alla cura delle persone anziane aumentando l’investimento nelle CRA (Centri Residenziali per Anziani) al fine di incrementare i posti letto per le persone non autosufficienti. E’ imprescindibile destinare maggiori risorse per tutte quelle forme di assistenza domiciliare a differente intensità assistenziale e sanitaria in relazione ai bisogni, con integrazione delle prestazioni attraverso un approccio multi-disciplinare.

Il “caso” di Santarcangelo di Romagna
Lo SPI CGIL di Rimini esprime apprezzamento per le verifiche condotte dall’Unità di valutazione geriatrica del distretto socio-sanitario di Rimini nord che ha portato alla revoca dell’autorizzazione al funzionamento, per gravi violazioni rispetto ai livelli di assistenza prestati, di una Casa Famiglia privata per anziani.
Questo caso evidenzia l’importanza di un costante controllo di tutte le strutture private (Case Famiglia e Centri Residenziali per Anziani) sulla base delle linee guida della Regione e dei Distretti socio-sanitari. E’ necessario potenziare tutti i servizi dedicati ai controlli destinando maggiori risorse a questo scopo

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