Agricoltura. In regione sono 90 mila gli “eroi del Covid” con il contratto scaduto. Senza negoziati, pronti alla mobilitazione

Comunicato stampa. I lavoratori agricoli sono stati ritenuti tra quelli essenziali durante la fase del lockdown, garantendo l’approvvigionamento dei beni di prima necessità sugli scaffali dei supermercati e contribuendo così a mantenere la pace sociale nel Paese. Hanno lavorato in condizioni precarie durante le fasi più acute della pandemia ed oggi sono dimenticati dai rappresentanti delle aziende agricole.
C’è solo un modo per dare voce e visibilità a quelli che sono stati definiti “gli eroi del Covid-19”: rinnovare il loro contratto di lavoro. Contratti provinciali scaduti il 31 dicembre 2019 non ancora rinnovati e che regolano anche la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Fai, Flai e Uila sono pronti a proclamare iniziative di mobilitazione sindacale qualora non si dovessero attivare o riprendere celermente i negoziati per il rinnovo. Parliamo di oltre un milione di lavoratori agricoli in Italia, 90.000 in Emilia-Romagna (10.000 a Bologna; 20.000 a Forlì, Cesena e Rimini; 17.000 a Ravenna; 17.000 a Ferrara; 12.000 a Modena; 14.000 a Piacenza, Parma e Reggio).
Una situazione insostenibile che ha portato Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil nazionali e regionali a promuovere nella giornata di oggi #CPLDAY, una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica per rivendicare il diritto al rinnovo contrattuale dei lavoratori agricoli del nostro Paese e della nostra regione.
“I rinnovi dei contratti di lavoro rafforzano le relazioni sindacali e possono valorizzare l’agricoltura di qualità, la responsabilità sociale ed etica e contrastano la concorrenza sleale fra le imprese”, sottolinea Umberto Franciosi, segretario regionale della Flai-Cgil dell’Emilia-Romagna. “Con i rinnovi contrattuali si può contrastare l’intermediazione illecita di manodopera attraverso il potenziamento degli enti bilaterali alla luce dei compiti previsti dalla Legge 199/16 (contrasto al caporalato)”, aggiunge Daniele Saporetti, segretario generale della Fai-Cisl dell’Emilia-Romagna. “Il rinnovo dei contratti provinciali – conclude Sergio Modanesi, segretario generale Uila-Uil dell’Emilia-Romagna – deve riconoscere il giusto incremento retributivo per i lavoratori agricoli che, nei mesi di emergenza sanitaria, hanno assicurato cibo sulle tavole degli italiani”.

Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil nazionali e regionali

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