Aprono i Centri Estivi comunali di Rimini. Necessario uno specifico accordo sindacale ora e il contratto integrativo poi

Gli incontri

Mercoledì 10 giugno è stato l’ultimo giorno di attività relativo al progetto Io e Tech, ideato dal Comune di Rimini per far fronte nelle scuole dell’infanzia al periodo di emergenza Covid-19.

Dal 22 giugno verrà invece attivato il servizio di Centro Estivo comunale 3-6 anni le cui modalità organizzative sono state illustrate lunedì 8 giugno dall’assessore Mattia Morolli alle Organizzazioni Sindacali e alle RSU e oggi 12 giugno a tutto il personale educativo e insegnante del Comune di Rimini. Tra queste due date si è svolta in videoconferenza l’assemblea sindacale organizzata dalle Organizzazioni sindacali di categoria CGIL CISL UIL.

La richiesta del Comune

Dall’11 giugno è stata interrotta l’autorizzazione al lavoro agile e tutto il personale è stato collocato in ferie/permessi fino all’apertura dei Centri Estivi.

A questo proposito l’Amministrazione Comunale chiede al personale educativo e insegnante di essere impegnato a rotazione per 4 settimane al 22 giugno al 31 agosto nei Centri Estivi comunali. Complessivamente si tratta di 180 bambini divisi in 6 Centri di cui 4 gestiti dalla Cooperativa Millepiedi e 2 direttamente dal Comune.

Ogni Centro ospiterà 30 bambini suddivisi in gruppi di 5 con 1 educatore ogni 5 bambini.

Le richieste sindacali

Sostanzialmente tutto il personale educativo e insegnante ha dichiarato la propria disponibilità rispetto alle richieste del Comune facendo rilevare però i tempi stretti per definire e organizzare la propria attività in questo lavoro frontale che avrà caratteristiche diverse dalla “normale” didattica. Altro problema evidenziato in assemblea, e da risolvere, è che tante lavoratrici hanno a loro volta dei figli che ora non potrebbero più iscrivere ai Centri Estivi perché le graduatorie sono chiuse. Infine c’è il tema della sicurezza e la richiesta di conoscere il protocollo che il Comune intende adottare.

Sul piano più strettamente sindacale le Organizzazioni di categoria chiedono che il piano che verrà adottato nei prossimi mesi sia strettamente legato alla pandemia e formalizzato in uno specifico accordo, con l’impegno ad aprire un confronto per giungere alla sottoscrizione del contratto integrativo di secondo livello.

FP CGIL Rimini – FP CISL Romagna – UIL FPL Rimini

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In un contesto come quello riminese, dove il 76,7% delle assunzioni avviene attraverso contratti a tempo determinato, il provvedimento varato da maggioranza e Governo è di una pericolosità incredibile. Andando a completare le disposizioni di precedenti provvedimenti (D.l.48/2023 convertito in L.85/2023) il Governo ha di fatto destrutturato le tutele incrementando il lavoro precario: saltano le causali, ovvero il contratto a tempo determinato può essere rinnovato a totale discrezione del datore di lavoro e non esiste più alcun obbligo di stabilizzazione.