La protesta sindacale per i ritardi nell’apertura della sede dei VVFF e della Protezione Civile in Valconca

Ritardi nei lavori del nuovo centro integrato del soccorso distaccamento Zona Valconca. Se la situazione permane, FP CGIL VVF e USB VVF attueranno azioni di protesta

Le scriventi Organizzazioni Sindacali territoriali hanno scritto al Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco chiedendo di conoscere nei dettagli, attraverso un’urgente riunione, i motivi che impediscono l’apertura della nuova sede della Valconca Vigili del Fuoco e Protezione Civile quando sono trascorsi 20 mesi dalla firma di tutti gli Enti che concorrono alla realizzazione della stessa.

Come già ribadito nel corso di questi anni, il personale che attualmente opera nel distaccamento di Cattolica si trova a convivere in ambienti inadeguati, non sicuramente idonei ad ospitare in un unico locale stanze da lavoro, sala mensa e riposo, e sconta anche la mancanza di spazi per la formazione e l’addestramento.

Chiediamo una sede idonea al personale VVF della sede di Cattolica e l’attuazione di quanto deciso per la realizzazione di azioni aggiuntive e integrate in materia di sicurezza e soccorso alla popolazione nel comprensorio della Valconca e nei territori limitrofi.

Si sottolinea che in caso di risposte non soddisfacenti le scriventi metteranno in atto tutte le forme di lotta previste dalle vigenti leggi e Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro non escludendo il ricorso allo stato di agitazione nonché la richiesta di intervento degli organi preposti previsti per verificare la salubrità degli ambienti.

Francesco Francalanci (coordinatore provinciale) – FP CGIL VVF Rimini

Roberto Franca USB VVF Rimini

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In un contesto come quello riminese, dove il 76,7% delle assunzioni avviene attraverso contratti a tempo determinato, il provvedimento varato da maggioranza e Governo è di una pericolosità incredibile. Andando a completare le disposizioni di precedenti provvedimenti (D.l.48/2023 convertito in L.85/2023) il Governo ha di fatto destrutturato le tutele incrementando il lavoro precario: saltano le causali, ovvero il contratto a tempo determinato può essere rinnovato a totale discrezione del datore di lavoro e non esiste più alcun obbligo di stabilizzazione.