Appalto pulizie Stazione Ferroviaria di Rimini. Da settembre nessuno stipendio dalla Cooperativa Mr. Job

Ancora promesse non mantenute per i dipendenti della Cooperativa Mr. Job Scrl che dal mese di settembre sono senza stipendio. Sono i lavoratori addetti alla pulizia della Stazione ferroviaria di Rimini che mercoledì 18 dicembre dalle ore 10.00 alle 12.00 hanno partecipato al presidio, organizzato dalla Filt Cgil di Rimini, davanti alla Stazione stessa.

Ricordiamo che il consorzio Manital, che si è aggiudicato il servizio di pulizia delle Stazioni Ferroviarie, ha a sua volta appaltato il servizio di alcuni impianti delle Regioni Toscana ed Emilia Romagna, tra cui Rimini, alla Cooperativa Mr. Job Scrl. I dipendenti della Cooperativa che lavorano a Rimini sono circa una decina. Dopo essersi aggiudicata il subappalto, pagato il primo stipendio, la Mr. Job è stata insolvente. Da dire che la precedente ditta, la Confor Service, non aveva neppure versato il TFR ai lavoratori.

In casi come questi spetterebbe alla committente RFI farsi carico dell’erogazione degli stipendi ma anche da questa al momento sono arrivate solo promesse e nello specifico soltanto in riferimento ai mesi di ottobre e novembre. Resterebbero comunque il mese di dicembre e la tredicesima.

Il disagio economico dei lavoratori e delle loro famiglie è enorme. Da dire inoltre che il decoro e la pulizia delle Stazione, porta d’ingresso della città, dovrebbe essere un fattore di interesse per tutta la collettività ed è anche per questo che sollecitiamo su questa vicenda l’interesse da parte del Comune di Rimini.

Massimo Bellini Segr. generale FILT CGIL Rimini

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Lavoro: raschiato il fondo del barile, maggioranza e Governo continuano a scavare

In un contesto come quello riminese, dove il 76,7% delle assunzioni avviene attraverso contratti a tempo determinato, il provvedimento varato da maggioranza e Governo è di una pericolosità incredibile. Andando a completare le disposizioni di precedenti provvedimenti (D.l.48/2023 convertito in L.85/2023) il Governo ha di fatto destrutturato le tutele incrementando il lavoro precario: saltano le causali, ovvero il contratto a tempo determinato può essere rinnovato a totale discrezione del datore di lavoro e non esiste più alcun obbligo di stabilizzazione.