Una Panchina Rossa contro la violenza sulle donne

Il 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza di genere è una data molto importante, ma non esaurisce l’impegno della Cgil su questo tema che rimane costante sia per quanto riguarda la contrattazione nelle aziende contro la violenza e la discriminazione di genere, sia nella contrattazione sociale.

La contrattazione di genere – come abbiamo evidenziato nelle “Linee guida per le azioni e la contrattazione di genere aziendale e territoriale” passa, obbligatoriamente, dalla consapevolezza delle difficoltà e delle discriminazioni che le donne subiscono non solo nell’ambito della sfera privata ma anche nei luoghi di lavoro e, di conseguenza, dalla necessità di diffondere la cultura del rispetto.

Si tratta di un percorso lungo e difficile che ci impegna come organizzazione sindacale insieme a tutti gli altri soggetti che intendono intervenire con azioni di contrasto contro la violenza di genere e i femminicidi che continuano a crescere drammaticamente soprattutto in ambito familiare.

Insieme all’associazione Rompi il Silenzio abbiamo chiesto a tutte le Amministrazioni Locali della Provincia di installare una panchina dipinta di rosso, un simbolo permanente di attenzione e riflessione sul dilagante fenomeno criminoso che colpisce le donne e per la diffusione della cultura della parità e del rispetto. Molti Comuni hanno aderito alla proposta e altri avevano già deciso di attivare una analoga iniziativa.

Cgil di Rimini e Associazione Rompi il Silenzio hanno inaugurato la panchina rossa lunedì 25 novembre davanti alla sede di via Caduti di Marzabotto 30 alle ore 16.00 con la presenza di rappresentanti delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine. Sono intervenute oltee a Isabella Pavolucci Segretaria generale Cgil Rimini, Paola Gualano presidente Ass. Rompi il Silenzio, Enrica Bonini Vicario del Questore, l’assessore regionale Emma Petitti, Giulia Corazzi consigliera provinciale delegata alle Pari opportunità. Presenti anche le insegnanti precarie del Comune di Rimini impegnate con il sindacato nella rivendicazione del posto di lavoro dopo più di 10 anni di “servizio”. Ti prendo, ti sfrutto, ti butto, hanno scritto in uno dei loro cartelli. Sono vecchie precarie, oggi lasciate a casa perchè troppo “vecchie”, che hanno ricevuto la solidarietà di tutti i presenti.

Sulla panchina rossa è riportato il recapito telefonico del Centro antiviolenza Rompi il Silenzio e il numero verde 1522, che è attivo e multilingue su tutto il territorio nazionale per 24 ore al giorno per tutti i giorni dell’anno, a sostegno delle vittime di violenza di genere e stalking.

 

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In un contesto come quello riminese, dove il 76,7% delle assunzioni avviene attraverso contratti a tempo determinato, il provvedimento varato da maggioranza e Governo è di una pericolosità incredibile. Andando a completare le disposizioni di precedenti provvedimenti (D.l.48/2023 convertito in L.85/2023) il Governo ha di fatto destrutturato le tutele incrementando il lavoro precario: saltano le causali, ovvero il contratto a tempo determinato può essere rinnovato a totale discrezione del datore di lavoro e non esiste più alcun obbligo di stabilizzazione.