Comunicato stampa. Sarà il primo sciopero nazionale, dopo vent’anni, il prossimo 24 luglio, in tutti i settori del trasporto pubblico locale, ferroviario, merci e logistica, marittimo e porti, autostrade, taxi, autonoleggio e il 26 luglio in tutto il trasporto aereo.
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti dell’Emilia Romagna con questo sciopero intendono dare sostegno alla piattaforma unitaria di proposte ‘Rimettiamo in movimento il Paese’ indirizzata al Governo. Questo Governo, che si contraddistingue per l’assenza di risposte strategiche, non ha mai convocato le organizzazioni sindacali e lo ha fatto solo per sporadici incontri per la gestione delle singole crisi aziendali.
A seguito di questo bisogno di scelte si deve aprire immediatamente un confronto punto per punto su infrastrutture, politica dei trasporti e regole ed arrivare alla sottoscrizione di un Patto Nazionale per i Trasporti che parta dall’aggiornamento del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e che tenga conto delle esigenze di mobilità di persone e merci.
L’Italia, dal punto di vista infrastrutturale, sta rischiando di diventare la cenerentola d’Europa se non si sbloccano le opere che la fanno viaggiare fra sud e nord a due velocità.
Il sistema di regolazione dei trasporti sta penalizzando sia le lavoratrici che i lavoratori del settore. Basta osservare cos’è accaduto nel trasporto aereo, dove al crescere del traffico, una serie di aziende, anziché svilupparsi, sono entrate in crisi che durano tuttora.
Nel trasporto pubblico locale resta l’incognita dei 58 Mln di euro che non sono previsti dal DEF a copertura degli eventi di malattia degli addetti al settore.
Allo stesso tempo nel settore ferroviario la liberalizzazione ha aperto le infrastrutture senza garantire alle imprese italiane condizioni di reciprocità verso i Paesi europei.
Inoltre le dichiarazioni dell’Autorità di regolazione dei trasporti destano inquietudine per i provvedimenti che dovrebbero colpire la Soc. Rfi, mentre non è ben chiaro cosa esattamente il governo intende per “aggiornamento del rapporto concessorio per le autostrade”.
Il nostro Paese ha bisogno di regole, pianificazione e programmazione. Questo è uno sciopero politico contro l’immobilismo di questo Governo.
Nel settore dell’autotrasporto delle merci, nelle spedizioni e nella logistica la durata dello sciopero sarà dell’intera prestazione lavorativa, per sottolineare l’importanza e l’attenzione che questo segmento della produzione merita, visto che lo sviluppo della digitalizzazione e dell’informatizzazione dei processi di vendita on line, ha incrementato rapidamente i volumi dei fatturati dei grandi player internazionali mutando radicalmente le condizioni di lavoro degli addetti.
Si stima infatti che siano circa un milione i lavoratori legati all’E-commerce, con un valore del PIL nazionale vicino all’8%.
E’ il momento in cui parte di questa ricchezza prodotta venga redistribuita a chi questa ricchezza la produce. Infine noi scioperiamo perché i lavoratori dei trasporti vogliono rivendicare il rinnovo dei contratti. Perché senza trasporti moderni ed efficienti e senza i lavoratori tutelati dai Ccnl, questo Paese non potrà ripartire.
Massimo Colognese – Segretario generale FIL CGIL Emilia Romagna