Campi della Legalità. Lo SPI in prima linea per costruire un’alternativa alla mafia

Sono 6 i volontari dello SPI CGIL di Rimini che questa settimana si trovano in Calabria a Isola Capo Rizzuto per partecipare ai Campi della Legalità E!State Liberi! Sono lì insieme a tanti giovani che hanno deciso di farsi coinvolgere nelle attività di uno dei 27 campi che operano su beni e terreni confiscati alle mafie.

I campi si svolgono da nord a sud Italia in 14 località: si è cominciato il 10 giugno a Corleone e Crotone e si prosegue fino ad ottobre.

A Isola Capo Rizzuto lo scopo è quello di aiutare e sostenere la cooperativa sociale Terre Joniche-Libera Terra nata nel 2013 attraverso un bando pubblico promosso dalle istituzioni locali in collaborazione con Libera. La Cooperativa gestisce 100 ettari di terreni confiscati al clan Arena, è composta da 10 soci e si occupa prevalentemente di produzioni agricole per conto del consorzio Libera Terra Mediterraneo che ne trasforma e commercializza i prodotti con il marchio Libera Terra. La maggior parte dei terreni si trova in una zona del territorio di Isola di Capo Rizzuto di notevole pregio ambientale e paesaggistico; si tratta di un’area pianeggiante, fertile, a pochi chilometri dalla costa dell’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”. Inoltre, la cooperativa si occupa di turismo sociale e scolastico in collaborazione con Libera ed altre realtà associative locali.

Il clan Arena è una delle organizzazioni storiche e più potenti della ‘ndrangheta calabrese’ finita anche nell’operazione Aemilia l’inchiesta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta al Nord.

La maggior parte delle giornate si dividono tra l’affiancamento ai soci della cooperativa sui beni confiscati al mattino e attività formative, testimonianze, cineforum, visite guidate, e incontri istituzionali nel pomeriggio.

Come spiegano gli organizzatori – l’idea progettuale prevede la realizzazione di percorsi didattico/formativi specifici sui temi dell’antimafia sociale e culturale, sui beni comuni e sulla difesa del territorio. Partendo dall’analisi del territorio ospitante, i partecipanti sono chiamati a confrontarsi sui temi della legalità e della difesa del territorio e dei diritti umani, attraverso workshop, seminari, incontri, dibattiti, focus group e laboratori teorico-pratici. Inoltre sono previste uscite e visite ai beni confiscati alle mafie ed escursioni su territori devastati dall’ ‘ndrangheta’.

Come per tutti i campi di E!State Liberi!, ai campisti si chiede di partecipare attivamente alla gestione del campo, a partire dall’allestimento, all’organizzazione delle pulizie, della cucina, al mantenimento decoroso della struttura ospitante, fino alla programmazione delle attività. Ragazze e ragazzi impegnati nel lavoro volontario insieme a tanti anziani, in un’ottica positiva di scambio di memoria e di confronto reciproco.

Una pacifica ‘occupazione’ di questi spazi, dunque, abitati dalla presenza di centinaia di persone che si spendono con impegno e dedizione per costruire comunità alternative alle mafie.

Prossimi campi per lo SPI CGIL di Rimini in Campania dal 5 all’11 agosto a Sessa Aurunca (CE) nel bene confiscato “A. Varone” gestito dalla cooperativa sociale “Al di là dei Sogni” e dal 2 all’8 settembre a Castelvolturno-Cancello Arnone.

*(nella foto l’incontro a Isola Capo Rizzuto con l’ex sindaco Carolina Girasole che ha sfidato la mafia sui beni confiscati).

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