Le dichiarazioni dei rappresentanti dei bagnini in ordine al fatto che con pochi bagnanti il servizio di salvataggio sarebbe superfluo, o comunque svolto da loro stessi, sono inqualificabili.
Innanzitutto non si vede per quale cinica ragione tanti bagnanti hanno diritto al salvataggio ma pochi no, a maggior ragione peraltro con condizioni meteo variabili.
In secondo luogo il lavoro di Marinaio di Salvataggio in Emilia-Romagna è un servizio pubblico essenziale, come tale richiede qualificazione e professionalità. Caratteristiche non comuni, ma specifiche.
Secondo i bagnini, per usare una metafora, se in ospedale ci fossero pochi pazienti allora qualsiasi medico potrebbe fare interventi chirurgici.
Su temi come sicurezza dei bagnanti e offerta turistica non si può banalizzare partendo sempre dai soliti interessi particolari.
Noi chiediamo più qualità e quantità di servizi nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti e più in generale dell’economia del territorio.
Il sistema turistico territoriale può competere se mette in campo azioni di rottura con certe logiche del passato. Non si può parlare di qualità del turismo se qualche decina di euro di spesa in capo ad ogni bagnino, utile a massimizzare i profitti, blocca un’operazione di sistema.
Da una categoria di imprenditori che rappresenta interessi molto specifici, dato che i loro profitti hanno particolari caratteristiche e derivano da una concessione pubblica, non ci aspettiamo ragionamenti di sistema, ma alle istituzioni locali, alle quali ci siamo appellati, compete una responsabilità diversa, oltre le logiche dei bagnini.
Per queste ragioni riteniamo pienamente legittima la nostra richiesta di fissare, ora per settembre, i tavoli istituzionali utili a valutare l’incremento della qualità dell’offerta turistica territoriale. Facoltà che l’Ordinanza Regionale attribuisce ai singoli Comuni.
Rimini, 20/8/2018
Mirco Botteghi
Segretario Generale Filcams CGIL Rimini