Ordinanze balneari e concessioni: il lavoro ed i temi sociali devono avere il giusto spazio.
Il recepimento comunale dell’ordinanza balneare regionale deve nascere da un confronto vero su tutti i temi che riguardano l’offerta turistica locale connessa a spiagge e balneazione. Un tempo si parlava appunto di “industria balneare” proprio a significare che il fattore produttivo che il nostro territorio impiega per creare impresa e lavoro è il mare. Come in una qualsiasi industria, impresa e lavoro devono avere pari dignità nella discussione e dunque i giusti bilanciamenti che consentano alla parte debole, il lavoro, di guadagnare forza.
La Filcams ha portato nei tavoli comunali il tema del lavoro, suscitando ad ogni nostro intervento mugugni, borbottii o censure. “I temi sindacali non sono oggetto di discussione nei tavoli comunali” ci hanno rimproverato: falso.
La spiaggia è affidata con concessione pubblica a soggetti privati che devono esercitarvi la loro attività nel rispetto delle leggi, dei contratti collettivi e della rappresentanza sindacale, perciò della controparte. Il lavoro è una parte dell’esercizio d’impresa che ha una sua specifica legislazione e tutela, e come tale deve avere spazio di discussione. Quando si dispone di uno strumento così importante come un’ordinanza comunale, il potere politico non può essere timido rispetto al tema del lavoro.
La politica dovrebbe avere più coraggio e le imprese più propensione agli investimenti, rispetto all’accessibilità delle spiagge per le persone con disabilità.
Lo sviluppo del turismo accessibile passa innanzitutto attraverso un cambio di mentalità. Questo richiede che tutti siano messi nelle condizioni di godere di un territorio, di un evento o di una struttura: senza chiedere, senza aspettare, senza procedure particolari. Liberamente. Servono dunque cultura e investimenti adeguati. Gli investimenti strategici per l’accessibilità non devono essere subordinati alle “richieste”, devono essere fatti e basta.
Lavoro e diritti sociali devono entrare nel dibattito legato alle concessioni balneari, a partire dal livello locale: questo è il nostro impegno.
Mirco Botteghi, Segretario Generale Filcams Cgil Rimini
Spiagge e lavoro: il punto sulle ordinanze balneari
Nel corso delle discussioni alle quali abbiamo partecipato sul tema “Ordinanze Balneari” abbiamo assistito ad approcci molto differenti tra Regione e Comuni. Se da una parte il tavolo regionale ha visto una discussione vera e l’accoglimento parziale dei temi legati al lavoro che abbiamo portato, nei Comuni costieri della Provincia di Rimini ci siamo trovati nell’impossibilità di discutere sul tema lavoro e della conseguente qualità dell’offerta turistica.
Nello specifico l’ordinanza regionale recepisce due dei temi fondamentali.
Il primo è quello relativo all’obbligo di applicazione dei CCNL maggiormente rappresentativi per i lavoratori addetti al servizio di salvamento.
Il secondo quello di definire con i Comuni incontri preventivi a ridosso della chiusura del periodo in cui bisogna garantire il servizio di salvamento. Questa modalità garantirebbe una discussione utile al fine di valutare insieme alle parti sociali l’allungamento di tale periodo.
Su quest’ultimo tema la risposta da parte dei comuni è stata univoca: chiusura su un’ipotesi d’incontro preventivo e decisione unilaterale da parte degli stessi di estendere o meno il servizio salvamento poichè, quelli comunali, non sono i tavoli idonei in cui affrontare i temi del lavoro.
Noi crediamo che questi non siano temi trascurabili, ma connessi alla qualità dell’offerta turistica e più precisamente della sicurezza delle spiagge Riminesi. Crediamo che tale qualità non possa prescindere da un’equivalente qualità del lavoro e da un confronto vero con chi lo rappresenta.
Francesco Guitto, Segretario Filcams Cgil Rimini.
2018#DILLOALLAFILCAMS
Contattaci all’indirizzo mail: dilloallafilcamscgil.rimini@gmail.com