Da quattro anni i dipendenti di COOP ALLEANZA 3.0* hanno il contratto nazionale scaduto. Non solo. Un tempo i lavoratori potevano attendersi dai rinnovi dei contratti delle condizioni migliorative e invece ciò che propongono le Associazioni Cooperative** sono condizioni peggiorative.
Il 12 maggio Filcams Fisascat Uiltucs insieme alle RSU hanno effettuato un volantinaggio all’ingresso dei punti vendita Coop, il secondo dopo quelli presso l’IPERCOOP i Malatesta e COOP la Perla della scorsa settimana, per sensibilizzare i clienti e soci della COOP ALLEANZA 3.0 e informarli delle pesanti richieste che sono state avanzate al Sindacato nel corso della trattativa. In discussione sono i temi del pagamento della malattia, l’aumento dell’orario di lavoro, la riduzione dei permessi, la deroga al CCNL in caso di difficoltà aziendale, la riduzione delle maggiorazioni per il lavoro supplementare, straordinario, notturno, domenicale, festivo, l’eliminazione di 2 livelli d’inquadramento professionale e l’aumento delle percentuali per il lavoro a termine. Da aggiungere che le addette e addetti non percepiscono da oltre 4 anni il recupero dell’inflazione sugli stipendi, equivalente a circa 100 € mensili.
L’obiettivo di Coop Alleanza 3.0 è chiaro: scaricare le contrazioni delle vendite sull’abbattimento del costo del lavoro attraverso il peggioramento generale delle condizioni dei lavoratori. Niente di diverso dalla strategia delle imprese della Grande Distribuzione Organizzata, tanto che sarebbe venuto il momento per queste aziende di non mascherarsi con il nome di cooperative che all’origine aveva ben altro significato.
Coop Alleanza 3.0 occupa in provincia di Rimini circa 530 addetti che lavorano in 12 punti vendita.
FILCAMS CGIL RIMINI – FISASCAT CISL ROMAGNA – UILTUCS UIL RIMINI
Massimilano Gabrielli – Luigi D’Alessandro – Daniela Giorgini
* la più grande cooperativa europea nata il 1 gennaio 2017 dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Nordest.
** la controparte che rappresenta le imprese al tavolo negoziale.