- La scuola è un bene comune che appartiene al Paese e non può essere oggetto di riforme non condivise e calate dall’alto: rappresenta invece una risorsa fondamentale di crescita umana e civile per le persone e la società, una priorità su cui far convergere gli interessi dell’intera comunità nazionale.
- La scuola è aperta a tutti, anche alle nuove italiane e ai nuovi italiani e a chiunque approdi nel nostro Paese, ed è al servizio della persona e della società. In quanto tale, essa è funzionale alla rimozione delle disuguaglianze, enormemente accresciute in questi anni anche per la sottrazione di risorse operata a danno del sistema di istruzione.
- L’istruzione, dalla prima infanzia all’età adulta, è una condizione decisiva per lo sviluppo del Paese. Per questo occorrono scelte conseguenti di investimento, a tutti i livelli, allineato alla media dei Paesi Ocse. E occorrono politiche mirate, che valorizzino l’autonomia delle istituzioni scolastiche e le diverse professionalità che in esse operano, garantendo a chi lavora nella scuola italiana un trattamento in linea con il resto d’Europa in termini di considerazione sociale e riconoscimento retributivo.
- La scuola si prende cura delle allieve e degli allievi, mettendo al centro le loro domande di senso e proponendo esperienze di apprendimento significative, attraverso metodologie appropriate, in una relazione educativa improntata ai principi di ascolto, dialogo e confronto. Garantire una istruzione di qualità a tutti e una piena accoglienza, anche a chi proviene da culture e mondi diversi, è la premessa al riconoscimento di una piena cittadinanza.
- La scuola opera per offrire a tutte e a tutti, senza lasciare indietro nessuno, le migliori opportunità di crescita in vista di un inserimento attivo e consapevole nella società e nel mondo del lavoro, e orienta le scelte di ciascuno promuovendo talenti, vocazioni e aspirazioni di cui tutti sono portatori.
- La scuola si realizza come comunità professionale e di apprendimento. Si prende cura della qualità della didattica in aula e in laboratorio, della formazione in servizio, dello sviluppo del lavoro in team, della realizzazione di progetti connotati da innovazione, ricerca e verifica sul campo.
- La scuola dimostra ogni giorno che l’arte, la scienza, la cultura non sono riducibili a processi burocratici, a parametri economici, a logiche classificatorie e meritocratiche, e ispira la propria azione valutativa a criteri di equità, miglioramento e trasparenza.
- La scuola fonda la sua organizzazione su organi di autogoverno eletti dalla comunità di riferimento e si avvale dell’apporto di tutte le professionalità che vi operano, nel rispetto delle diverse competenze e responsabilità, incompatibili con gerarchizzazioni forzate.
- La scuola non è un luogo di addestramento al lavoro, ma è una comunità educativa che attraverso l’incontro con la cultura, i saperi, l’apprendimento permanente e la pratica della cittadinanza attiva e della democrazia, concorre a rimuovere gli ostacoli che impediscono la crescita e la realizzazione della persona, del cittadino e del lavoratore.
- La scuola italiana non ha bisogno di proclami o di improbabili riforme epocali, ma di concrete misure, unite ad una visione prospettica fondata su solidi principi educativi e su valori condivisi propri della Costituzione.
- La scuola, come Istituzione e Autonomia della Repubblica, consapevole del compito di educare e istruire che la società le affida, si impegna a rafforzare il dialogo con le famiglie e con la più vasta comunità sociale. Istituzioni pubbliche e società civile sono chiamate a costruire una grande alleanza per una scuola di qualità che continui ad essere patrimonio comune, motore di sviluppo, fattore di crescita e speranza per le future generazioni.
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