Il 9 aprile 2016, poco meno di un anno fa, con lo slogan “E’ tua firmala!”, la Cgil aveva lanciato la Sfida per i Diritti chiamando tutti i cittadini a sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare sulla “Carta dei diritti” e i tre referendum che la sostenevano: abolizione dei voucher, responsabilità solidale negli appalti, abolizione dell’art.18. Sono state raccolte più di tre milioni di firme, 14.000 nella provincia di Rimini. Per la CGIL, che da sola ha lanciato questa sfida al Governo e ai sostenitori del neoliberismo economico imperante, è stato un anno molto intenso, di iniziative, di assemblee nei luoghi di lavoro, di presenza nelle piazze, di dialogo diretto con i cittadini. Un impegno straordinario, legato anche al positivo esito del Referendum Costituzionale del 4 dicembre, grazie al quale si è tornati a parlare di lavoro, di diritti dei lavoratori, della dignità del lavoro.
Oggi il Governo pare intenzionato a fare un passo molto importante che è quello di abolire i voucher. Siamo soddisfatti, è naturale. Abbiamo lavorato molto per questo risultato, sebbene, con molta, chiamiamola così, disinvoltura, c’è qualche politico che anche a livello locale pretende di accreditarsi il merito della cancellazione di uno tra i più insopportabili sistemi, sdoganato culturalmente e stravolto dal suo intento originario dal Jobs act. Ma, almeno oggi, non è tempo di polemiche, la verità è risaputa.
La nostra campagna non finisce qui, prima di tutto perché dobbiamo ancora conoscere i testi di legge sia sui voucher che sulla responsabilità solidale negli appalti e poi perché i referendum erano stati proposti a sostegno della Carta dei Diritti Universali del Lavoro, il nuovo Statuto dei Lavoratori che, cosa imprescindibile per noi, vogliamo riconsegni al Diritto del Lavoro anche l’art.18.
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