Edilizia e burocrazia. A proposito delle dichiarazioni del Presidente del Collegio dei Costruttori

Purtroppo gli indici a nostra disposizione sul settore edile nella provincia non ci fanno essere ottimisti. Infatti, i dati della Cassa Edile riminese del primo periodo dell’anno edilizio, ottobre, novembre, dicembre 2016- 2017, rispetto allo stesso trimestre 2015-2016, indicano una massa salari inferiore e precisamente -11,62%, analoga la diminuzione per le ore lavorate: -11,86%.

Dunque, a partire da questo, non possiamo condividere l’analisi sull’andamento del settore proposta dal presidente del Collegio Costruttori Ulisse Pesaresi così come è stata riportata dal quotidiano on line buongiornoRimini.

La situazione congiunturale per l’edilizia resta negativa. A parte i bonus che hanno dato un po’ di respiro alle piccole e medie imprese, mancano le grosse commesse. Inoltre, a rendere più difficile la situazione, sono i pagamenti a lunghissimo tempo della Pubblica Amministrazione, problema divenuto ormai endemico, e il forte contenzioso per il recupero dei contributi non versati alle casse edili da parte delle aziende. Si calcola che nell’anno 2014/2015 non siano stati pagati alla Cassa Edile di Rimini 136.000 euro + altri 494.000 euro dalle aziende fallite, il tutto sommato a 1.066.000 euro di debito storico accumulato dal 1988. Da aggiungere il debito accumulato nei confronti della CEDAIIER di Rimini, che dal 1995 ad oggi, è di 2.083.740 euro.

Il presidente Pesaresi imputa molta responsabilità della ripresa alla burocrazia, troppe regole che non faciliterebbero lo sviluppo. Come sindacato possiamo anche capire che vi sia necessità di accelerare l’effettiva realizzazione di opere e lavori, anche tenendo conto della crisi, ma ciò non può significare abbassare la guardia su legalità e sub appalto che alla fine non favorirebbe le imprese più serie e solide, scaricando le contraddizioni sui lavoratori più deboli all’interno della filiera.

Come Fillea Cgil chiediamo che vengano tutelate le aziende, qualunque sia la loro dimensione, che vogliono scommettere sulla qualità e non su altro. Legalità e trasparenza nel settore degli appalti sono anche gli obiettivi che la Cgil si è proposta con il referendum che vuole abrogare le norme che limitano la responsabilità solidale negli appalti impedendo che ci siano differenze di trattamento tra chi lavora nell’azienda committente e chi in sub-appalto

Massimo Bellini Segr. generale FILLEA CGIL Rimini

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