Rimini 29 Novembre – TIM ha deciso in modo unilaterale di disdettare il contratto aziendale nazionale in vigore dal 2008 che riguarda 45.000 lavoratori.
Il nuovo corso aziendale capitanato da Cattaneo, nel nome del risparmio dei costi di 1.600 milioni di euro, imposto dal Cda il cui azionista di maggioranza è Vivendi, tra le misure adottate decide di cancellare 30 anni di storia sindacale e contrattuale delle lavoratrici e lavoratori Tim, avanzando richieste di abbassamento di diritti e di salario senza alcuna prospettiva di rilancio industriale.
La ricapitalizzazione di un’azienda che da leader a livello internazionale, oggi compete a malapena sul territorio nazionale, è una parola sconosciuta dentro i Cda di questi ultimi anni.
Il Sindacato tutto e le lavoratrici ed i lavoratori di Tim hanno deciso di dire basta a questo continuo stato di incertezza che si scarica sui lavoratori e sulla qualità del servizio reso alle persone.
Sono iniziati a partire da metà novembre INIZIATIVE , PRESIDI, MANIFESTAZIONI organizzate spontaneamente dai lavoratori o organizzate da sigle sindacali.
Ormai è chiaro che gli obiettivi sono pochi e semplici: resistere a quest’azienda e rivendicare lavoro, diritti e salario esercitando i nostri diritti.
Gli obiettivi sono comuni a TUTTI i lavoratori di Tim, mai come questa volta.
Il giorno 29 ed il 30 novembre i 250 lavoratori Tim della provincia di Rimini insieme a quelli di tutta la Regione, scioperano gli ultimi 90 minuti del turno di lavoro, lo sciopero vedrà un presidio il giorno 29 alle ore 15.30 presso la sede di Rimini Fiera in via Bramante per poi proseguire con un corteo sino all’Arco di Augusto. La manifestazione si concluderà alle 18.00.
Questo stato di mobilitazione è il percorso che porterà allo sciopero generale di Tim previsto per il 13 dicembre con manifestazioni in tutti capoluoghi di regione.
Guido Biagini Segretario generale SLC CGIL Rimini