Consegnate 1 milione 150 mila firme per la Carta dei diritti universali del lavoro

Rimini 05 ottobre 2016 – Carta dei Diritti: la Camera del Lavoro di Rimini ha raccolto sulla Carta dei Diritti Universali del Lavoro circa 14.500 firme.

Il 29 settembre il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, con una delegazione, ha consegnato alla Camera dei Deputati le firme raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per un nuovo Statuto. Sono state consegnate al Parlamento 1 milione e 150 mila firme sulla Carta dei Diritti Universali, un risultato importante, senza paragoni.

Susanna Camusso è stata ricevuta dalla Presidente della Camera Laura Boldrini, a cui ha ricordato il lungo viaggio per l’Italia della Cgil sui temi del lavoro, sul desiderio di una nuova legge che ritorni a far avere diritti e tutele a tutte le persone che lavorano, indipendentemente da rapporto di lavoro e contratto.

Un viaggio che ha portato centinaia di scatoloni in Piazza Montecitorio, cominciato all’inizio dell’anno con la consultazione straordinaria degli iscritti e con 41.705 assemblee in cui sono stati illustrati e votati il testo della Carta e quello dei quesiti referendari, che accompagnano e sostengono la proposta di legge di iniziativa popolare,

Il 1 luglio erano state depositate in Corte di Cassazione oltre 1,1 milioni di firme per ognuno dei tre quesiti referendari che hanno come oggetto i seguenti temi: 1. la cancellazione del lavoro accessorio (voucher); 2. la reintroduzione della piena responsabilità solidale in tema di appalti; 3. nuova tutela reintegratoria nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo per tutte le aziende al disopra dei cinque dipendenti.

 

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Lavoro: raschiato il fondo del barile, maggioranza e Governo continuano a scavare

In un contesto come quello riminese, dove il 76,7% delle assunzioni avviene attraverso contratti a tempo determinato, il provvedimento varato da maggioranza e Governo è di una pericolosità incredibile. Andando a completare le disposizioni di precedenti provvedimenti (D.l.48/2023 convertito in L.85/2023) il Governo ha di fatto destrutturato le tutele incrementando il lavoro precario: saltano le causali, ovvero il contratto a tempo determinato può essere rinnovato a totale discrezione del datore di lavoro e non esiste più alcun obbligo di stabilizzazione.